In Pese mentre la vita trascorre lenta scandita dal ritmo delle stagioni, interrotto di tanto in tanto da una nascita o più spesso da un decesso, gli anziani seduti al Bar raccontano la storia del luogo e dei suoi abitanti.
Tuttavia da quando, con la morte di Settimio, ha chiuso l’unico Bar del posto non c’è più nessuno che racconta. La domenica in piazza non si incontrano più gli anziani, seduti ai tavolini del Bar, che ricordano i tempi passati giocando a carte tra risate, grida e qualche scaramuccia. Ora in Paese si parla poco, sottovoce, si parla solo l’indispensabile, perché le parole sanno essere leggere come i sogni e pesanti come il caldo di un’estate torrida senza bar.
Settimio morendo non aveva lasciato solo il bar ma anche suo figlio Giulio, un ragazzo di 20 anni con il sorriso stampato sul volto e un cromosoma “in più”.
Con la morte del padre la quotidianità lavorativa di quel ragazzone un po’ goffo, fatta di caffè da servire e tavolini da riordinare, era svanita. Perciò Giulio, nelle ore che un tempo erano di lavoro, girovagava per il Paese con passo svelto e un gran sorriso per chiunque incrociasse. Per il resto Giulio ripeteva, come un automa, la routine quotidiana condivisa per tanti anni con il papà, perciò all’inizio, nulla sembrò cambiato nella sua vita.
Fino a che d’improvviso tutto finì: le provviste, gli abiti puliti, i soldi, le abitudini ed i sorrisi.
E per la prima volta, da quando aveva chiuso il Bar, in Pese si riprese a parlare.
Un gran parlare che, però, fu subito sopito dal trasferimento di Giulio, su impulso dei Servizi Sociali, in una RP non distante dal Paese.
Poco dopo il trasferimento di Giulio, l’assenza di suoi familiari e di qualcuno di buona volontà tra i paesani aveva portato alla nomina, in suo favore, di un Amministratore di Sostegno d’ufficio: un Avvocato che veniva dalla Città, manco a dirlo, uno sconosciuto estraneo alle abitudini del ragazzo e ignaro della vita di paese. E in Paese, alla notizia, si era ricominciato a parlare, ma sottovoce, dieto le imposte chiuse.
Una nomina, come spesso accade, accolta con sospetto che nel tempo, però, si è rivelata la chiave di volta nella vita di Giulio!
Infatti, l’AdS una mattina si era presentato in Paese e, dopo un rapido sopralluogo a casa e Bar ed un accesso all’ufficio postale, aveva iniziato a fare domande per poi ad ascoltare con attenzione i racconti dei paesani, al fine di comprendere quale fosse la quotidianità di Giulio prima dell’ingresso in RP.
Questo perché l’Avvocato aveva appurato che Settimio aveva lasciato tutti i suoi beni (casa, bar e qualche risparmio) a quel figlio tanto amato.
Ciò che avvenne dopo fu il risultato di un sapiente lavoro portato avanti dall’AdS, in rete con i Servizi Sociali e con il Pese tutto.
Oggi il bar ha riaperto, Giulio è tornato a casa e al suo amato lavoro tra i tavolini e sorride agli anziani che, tra una partita a carte ed una scaramuccia, raccontano la sua storia.

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