Segnalare alle autorità che dietro una siepe c’è un corpo esanime, steso a terra: è obbligatorio. Vietato pure abbandonare un neonato, specie se vivo e vegeto, in un cassonetto. E non mancano altre figure del genere nei nostri codici.
Talora è vero invece il contrario: volti le spalle a un essere umano, da un giorno all’altro, te ne infischi dei suoi dolori spirituali, e non succede praticamente niente.
Ad esempio, dire alla propria fidanzata che l’amore verso di lei è finito: ’’Cara, non prendertela, così è la vita, sposerò un’altra’’. Ci si può altresì separare e divorziare, anche contro il parere del coniuge, molti lo fanno in Italia. Si può smettere di frequentare un amico che non ci piace più; ci si può uccidere, scomparire alla vista dei conoscenti, auto-abbandonarsi da soli.
Non sempre un datore di lavoro potrà licenziare il proprio dipendente, il rovescio è praticamente sempre lecito, invece, dietro congruo preavviso. Si può anche cambiare compagnia telefonica, parrucchiere, negozio di sushi, città, tabaccaio, casa, farmacista.
Non succede niente se non andate a visitare un vostro parente, a confortarlo in ospedale, in comunità, in carcere, in convento, a rincuorarlo al pronto soccorso, in ospizio. Se vostro cugino vi domanda un prestito, potete – anche se siete facoltoso – rifiutarglielo. Si può altresì cambiare facoltà universitaria, partito politico, fede religiosa, sindacato, orientamento sessuale; oppure colore di capelli, marca di automobile, canale televisivo, località di villeggiatura.
La sanità è qua e là in crisi, specie al Sud, per tanti malati è dura; uno scolaretto disabile può, di fatto, venire sostenuto meno di quanto gli sarebbe necessario. I problemi gestionali con l’aborto non sono pochi, da noi, in certe zone del paese; così anche col fine vita, col suicidio assistito. Molti Centri di salute mentale vengono chiusi, oggigiorno, per risparmiare soldi. Il reddito di cittadinanza è in crisi, accantonato; l’amministrazione di sostegno funziona male, qua e là, non pochi beneficiari nostrani sono infelici.
C’è altresì – rarità al giorno d’oggi – l‘abbandono ‘’buono’’: ossia rinunciare a uno stile di vita sbagliato per diventare generosi, altruisti. C’è pure – fenomeno anch’esso raro – il ’’non abbandono’’: restare in coppia tutta la vita, poniamo, con la stessa persona, continuare e proteggere i propri genitori, ad assisterli pur quando hanno 90 anni e anche più.
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