Mai immaginare che esista – in un settore del genere – una specie di meccanismo spontaneo o di ‘’mano invisibile’’; che il mercato basti a risolvere le varie questioni insorgenti. Che, ai bordi delle istituzioni, operino sempre folle di spiriti evangelici, contrattazioni volonterose, politici insonni; che sparse ovunque vi siano inerzie feconde, assessori bendisposti, pieghe di bilancio ignorate, sistematiche remissioni di debiti, erogazioni inattese. Che ovunque si incontrino personaggi usciti dai film di Frank Capra, avanzi di cassa, funzionari in odore di beatitudine; spontaneità miracolose, sorprese natalizie, imitatrici di Madre Teresa, rifinanziamenti o riequilibri automatici.
Anche qui, insomma, lo strumentario oggettivo del diritto rimane indispensabile, sotto più punti di vista: suggella formalmente le eventuali conquiste (amministrative, organizzative, politiche), impedisce o rallenta i ritorni all’indietro, rende sanzionabili le evasioni. È difficile che le leggi economiche siano favorevoli ai bisognosi; ma il diritto delle persone ha spesso le sue “ragioni”, che l’economia non conosce.
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