Sono proprio le parole lo strumento più potente per la soddisfazione dei bisogni, ma prima bisogna osservare ed ascoltare attentamente se stessi e gli altri.
Il nostro amatissimo Papa Francesco era solito invitare i giovani (e non solo i giovani) ad ascoltare fino in fondo chi ci parla, ascoltare fino in fondo per cercare di comprendere prima di rispondere, evitando di interrompere con reazioni immediate ed impulsive.
Purtroppo la tendenza attuale che si riscontra nella dinamica dei fenomeni interattivi e sociali è esattamente opposta, basata com’è sull’idea che l’affermazione di sé debba necessariamente passare dalla contrapposizione e dalla vittoria nella contrapposizione attraverso l’immediatezza della reazione.
In realtà tale modello comportamentale, oltre a contenere il germe della violenza che produce violenza, non realizza affatto le esigenze ed i bisogni di chi lo adotta.
Ed infatti, come affermava Marshall B. Rosenberg, sono proprio le parole lo strumento più potente per la soddisfazione dei bisogni, le parole che possono essere finestre di comunicazione empatica, oppure muri di sterile e violenta contrapposizione.
La dinamica della comunicazione non violenta si sviluppa in quattro fasi, quella della osservazione e dell’ascolto attento senza giudicare, quella dell’individuazione dei sentimenti generati in noi dall’osservazione e dall’ascolto attento, quella della individuazione dei bisogni collegati ai sentimenti suscitati dall’osservazione e dall’ascolto attento, ed infine quella delle azioni concrete che desideriamo richiedere all’altro (secondo il modello: saresti disposto a …) al fine di soddisfare i bisogni come sopra individuati ed arricchire la nostra vita.
Questo processo ci connette a noi stessi ed agli altri, e, sviluppando empatia, consente la massima soddisfazione possibile dei bisogni degli uni e degli altri.
È un processo che richiede pratica, ma soprattutto educazione: occorre educare i giovani e, prima ancora, noi stessi a tale processo se si vuole costruire (o ristabilire) una società realmente umana.
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