Adita da una madre con ricorso avverso la pronuncia di merito che, in assunto, accordava gli incontri del figlio minorenne con i nonni paterni senza verificare adeguatamente il reale interesse del minore ad intrattenere tali rapporti, con un pronuncia del 9 maggio 2025 (n. 12317) la Corte di Cassazione, accogliendo l’impugnazione, ha svolto una ricognizione degli arresti giurisprudenziali sul diritto degli ascendenti di mantenere rapporti rapporti significativi con i discententi.
Si è così ricordato che la posizione soggettiva dei nonni ha consistenza di diritto soggettivo in quanto tutelata, sia pure subordinatamente ad una valutazione dell’interesse del minore.
Il diritto degli ascendenti a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni è stato dunque ritenuto funzionale all’interesse di questi ultimi e presupporre una relazione “positiva, gratificante e soddisfacente per ciascuno di essi”.
Compito del giudice sarebbe quello di accertare il preciso vantaggio derivante dalla partecipazione degli ascendenti al progetto educativo e formativo del minore senza limitarsi alla valutazione dell’assenza di possibili pregiudizi.
In caso di conflittualità fra genitori e ascendenti, pertanto, non si tratta “di assicurare tutela a potestà contrapposte individuando quale delle due debba prevalere sull’altra, ma di bilanciare, se e fin dove è possibile, le divergenti posizioni nella maniera più consona al primario interesse del minore, il cui sviluppo è normalmente assicurato dal sostegno e dalla cooperazione dell’intera comunità parentale”.
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