Don Saverio mi aveva preso comunque in simpatia; e visto che dopo pranzo neanche lui faceva un riposino, avevo accettato volentieri di seguirlo – mia madre era d’accordo – in un posto dove il prete si ritirava per leggere e meditare: si trattava di un grosso scoglio al centro del Boite, sotto al Sanatorio. Ci si arrivava con un paio di balzi fra dei massi emergenti dall’acqua, era lui a guidarmi, io avrei dovuto fare i compiti; lì in mezzo al torrente selvaggio era come essere soli sulla terra, all’inizio del mondo.

Già il secondo giorno avevo scoperto quale fosse, in realtà, il motivo per cui ci trovavamo, alle due del pomeriggio, sopra quello scoglio: a me piacevano immensamente le storie, specie quelle di paura, di mistero, don Saverio si divertiva a raccontare, ne conosceva un sacco. E di fatto era un narratore sapiente, quale non ho mai più trovato.

Intrecci tutti di vecchio stampo, dal sapore gotico, era bravo a usare le parole don Saverio, nè troppe né troppo poche; mai il vocabolo o la pausa o l’interruzione che ti saresti aspettato.  Il contesto pauroso del racconto aveva un che di verosimile, ad ogni passaggio, mi faceva dimenticare dov’ero e con chi ero; seguivo solo la vicenda, i personaggi, mi guardavo qua e là alle spalle, ero come ipnotizzato.

Era sempre buio nei suoi racconti, notte fonda, c’era ogni volta qualcuno solo e indifeso chiuso in una stanza. Bambini, vecchi. Da fuori si sentiva un rumore improvviso, a un certo punto, qualche finestra stava per essere forzata, forse in soffitta. Strisci e scricchiolii poi, passi leggeri in corridoio, un oggetto metallico che brillava nel buio, una maschera ghignante in trasparenza; una luna spettrale fuori, rossastra.  Agguati, vendette, candele che tremolavano, soffi d’aria impercettibili. Sudori freddi per la schiena, il respiro che si fermava.

Ogni pomeriggio così, era sempre bel tempo quell’aprile. Un episodio dopo l’altro, come essere sul Boite con Edgar Allan Poe, sopra lo scoglio, per dieci o dodici giorni di seguito.  

Non ho mai imparato tanto della vita in così poco tempo, non ho più palpitato tanto intensamente.

The featured image (which may only be displayed on the index pages, depending on your settings) was randomly selected. It is an unlikely coincidence if it is related to the post.

Lascia un commento