Ho scoperto per caso questo romanzo, magistrale!

Mi dispiace non averlo conosciuto prima, avrei avuto un riferimento suggestivo e completo. I punti di forza de “l’orco in canonica” sono molteplici e mi limito a sottolinearne alcuni.
Il primo è il coraggio, coraggio dell’autore nel fare del centro della sua opera un tema così complesso, la sua voce narrativa è potente e la storia di Anna si svela capitolo dopo capitolo, riaprendo la cicatrice di un dolore indelebile.


Lo stile è basato sull’alternanza tra flusso narrativo e descrittivo, non è mai debole, mai eccessivo. Pur essendo un romanzo di molte pagine e che mostra appieno le qualità accademiche dell’autore, mi piace sottolineare la qualità narrativa che riduce il periodo alla sua essenza, in un gioco di coscienza e azione, di riferimenti bibliografici, di assonanze letterarie non me ne vengono in mente che due altissime, maestri come Crane e Carver.


Da ultimo mi ha coinvolto una suggestione, una voce, che mi ha accompagnato e guidato nella lettura, continuava a ripetere “la ricerca di giustizia di Anna”, l’ho sentita vicino, con me, oltre il tessuto narrativo e la trama, oltre la fisicità della carta.

Libri come questo ci rendono migliori e ci fanno crescere nella vita, essere felici delle gioie semplici, tanto utili e troppo sottovalutate.


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