per fare giustizia di una tra le più orribili stragi compiute dai nazisti in ritirata: 560 vittime, quasi tutte donne e bambine, massacrate il 12 agosto 1944 a SANT’ANNA DI STAZZEMA nell’entroterra versiliese.

Nessuno sperava in un verdetto tanto duro, al termine di un processo iniziato con 60 anni di ritardo, dopo il recupero dei fascicoli processuali rimasti per decenni sepolti in un armadio della «vergogna» a Palazzo Cesi, sacrificati alla necessità di pacificare e stemperare i rancori italo-tedeschi.

La sentenza pronunciata dal tribunale militare di La Spezia, presieduto da Franco Ufilugelli, è andata oltre le aspettative: carcere a vita e condanne a risarcire le tante parti civili – dallo Stato alla Regione fino ai familiari – per tutti e dieci gli imputati: Georg Rauch, Alfred Schöneberg, Gerard Sommer, Ludwig Heinrich Sonntag, Karl Gröpler, Ludwig Göring, Bruss Werner, Heinrich Schendel, Alfred Concina, Horst Richter.


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