Sempre di più mi convinco che l’istituto dell’Amministrazione di sostegno è utile anzi indispensabile in una società in disfacimento e sull’orlo del baratro.
Sempre di più mi convinco che è indispensabile, come tante volte, ho pensato una rivoluzione vera quella delle coscienze e delle menti.
Gustave Le Bon nel suo saggio Psicologia delle folle pubblicato per la prima volta nel 1895 offre una particolare spiegazione. A suo dire i grandi sovvertimenti che portano a un cambio di civiltà sembrano, solo all’apparenza, dipendere da invasioni o cadute di dinastie, in altre parole eventi politici rilevanti e catastrofici. In realtà egli sostiene che : “gli eventi memorabili sono gli effetti tangibili degli invisibili cambiamenti dei sentimenti degli uomini. Se essi raramente si manifestano, è perché il fondo ereditario dei sentimenti di una razza è un elemento ancora stabile.
L’epoca attuale si colloca in uno di quei frangenti storici in cui il pensiero umano è in via di trasformazione. Due fattori fondamentali sono alla base di questa trasformazione. Il primo è la distruzione delle credenze religiose, politiche e sociali da cui derivano tutti gli elementi della nostra società. Il secondo, l’avvento di condizioni di vita e di pensiero nuove, indotte dal progresso scientifico e dall’industria moderna”.
Aveva visto giusto: il cambiamento epocale vi è stato ma non la creazione di un mondo più giusto o, come soleva dire la mia generazione, un mondo a misura d’uomo. Questo mondo vuole estinguere l’uomo ritenuto nefasto per Gaia la Terra venerata come nuovo idolo, che provoca fantasiosi quanto mai scientificamente provati cambiamenti climatici (avete mai guardato un grafico dell’evoluzione del clima sulla terra con i periodi di glaciazione e di riscaldamento? Vi siete mai chiesti perché nel medio evo finisce e inizia una nuova era? Cosa è accaduto? Una piccola glaciazione aveva portato carestie e alla riduzione delle scorte alimentari, alla povertà, alle malattie, alla perdita di popolazione culminata nella peste trecentesca e poi un innalzamento della temperatura ha portato nuova linfa all’agricoltura, alla crescita sociale ecc. ecc. Questi cambiamenti climatici erano stati causati da una piccola glaciazione così detta tardo-antica, gli esperti individuano l’anno più freddo nel 536 d.c.).
Un amico mi ha regalato il libro di Yuval Noah Harari “Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell’umanità” gliene sono grata perché mai avrei acquistato il saggio di colui che incarna il contrario di tutto quello in cui credo. Lo sto leggendo con cautela per cercare di mantenere un distacco “scientifico”. Ecco di scientifico non ha nulla. E’ vero vi è una ricca e proclamata bibliografia ma il testo è un evolversi in un linguaggio magico, immaginifico e molto accattivante di asserzioni, asserzioni che vengono credute perché la fonte (Lui con L maiuscola visto che si crede un dio) è autorevole, direi autoritaria piuttosto.
Ecco non siamo e non siamo stati mai animali e non siamo dei e mai lo saremo. Siamo solo poveramente e mirabilmente uomini.
Non mi sono allontanata dal tema anzi. Le difficoltà insite nell’AdS, i pro e i contro, il limite e la libertà, sono le domande che l’uomo da quando è stato creato si pone. Abbiamo dimenticato che l’attività più importante è la speculazione filosofica, di lì dobbiamo ripartire. Dobbiamo discutere sul concetto di libertà (così compromessa negli ultimi anni e soprattutto con la Pandemia) della funzione dello Stato e della sua ingerenza nella vita dei singoli ma anche dell’importanza della collettività, del ruolo della famiglia e dei rapporti interpersonali.
Da qui dobbiamo ripartire perché senza avere chiari questi principi, senza trovare valori condivisi non è possibile agire per il bene comune. Possiamo solo produrre “pannicelli caldi” direbbe la mia cara mamma se fosse qui.
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