STELLA NON E’ UNA CAVIA, scrivono i condomini di Monteverde in una lettera indirizzata alla tutrice della piccola su cui pende, come una spada di Damocle, il provvedimento del TO di Roma di far intervenire la forza pubblica armata di bastoni per abbattere la porta di casa e prelevarla forzosamente. L’incipit della vicenda, come tante altre di segno simile su cui bisogna accendere un faro, muove delle denunce della madre di maltrattamenti e lesioni, denunce che in ogni angolo del mondo sono contrastate dai padri, nei tribunali dell’affido, con quelle di alienazione parentale (il costrutto ascientifico di Gardner) sostenute da CTU incompetenti, se non altro. La bimba di 5 anni, valutata anche come iperdotata, non vuole allontanarsi da casa e da una madre amorevole; allora il condominio è sceso in campo con questa bella lettera che è una lezione per tutti di civismo e di partecipazione di una comunità che non si gira dall’altra parte per guardare solo ai fatti propri.
L’ 11 luglio 2025 si è tenuta un’altra udienza del caso della bambina di Monteverde per decidere o no, l’uso della forza per rimuovere gli ostacoli e collocarla in casa famiglia.
Per l’ennesima volta temiamo che dell’interesse della bambina non si tenga assolutamente conto, perché’ la tutrice Avv. Dosi (il nome è stato già reso noto), insiste fortemente nel voler adottare questa misura estrema.
La tutrice ci ha descritto come gente pericolosa che crea disordini, attaccando anche la madre e questa comunità civile che si è permessa di prendere le parti della stessa.
Siamo un condominio di persone normali, professionisti, pensionati, non certo un branco di soggetti pericolosi, siamo le persone che vedono tutti i giorni Stella, cara tutrice, non come lei che l’ha incontrata tre –quattro volte in cinque anni ed ha deciso per lei.
Vogliamo far presente che anche tra di noi ci sono avvocati e psicologi in grado di valutare e vedere che il vero interesse della bimba non è stato attentamente considerato, lei non ha mai tenuto conto delle denunce penali e di quello che Stella ha visto e vissuto.
Dispiace poi che lei stia considerando esclusivamente le dichiarazioni di un padre che è stato aggressivo, aggressività che lei derubrica a semplice conflitto senza soffermarsi prudentemente a considerare i racconti che la bambina ha reso a molte persone, medici compresi.
Lei non dovrebbe essere la tutrice di Stella? Ha parlato con Stella di tutto ciò? O ha solo letto il parere di una psicologa e ascoltato il padre che in ogni caso è stato rinviato a giudizio?
Certo, la soluzione più facile è credere che la madre ha condizionato la bambina, e che noi condomini siamo di parte, manipolati o addirittura pagati dalla madre.
Ma se lei in 5 anni ha ascoltato la bambina solo 4-5 volte, noi la viviamo e vediamo ogni giorno e siamo testimoni di molti fatti.
Perché non ha ascoltato la bimba che ripete di essere stata schiaffeggiata, perché non ha considerato il disegno terrificante che ha fatto? Se gli avesse dato peso forse si sarebbe compiaciuta di una comunità che si stringe solidalmente a protezione di una piccola.
Invece di portare via Stella, perché non si assumono misure per aiutare, se mai fosse possibile, il padre che ha bisogno di imparare a fare il padre?
Invece di insistere con uno strappo così lacerante, non si potevano trovare alternative più adatte a una bimba così piccola legatissima alla sua mamma, che riteniamo comunque assolutamente funzionale, accudente ed amorevole? Lei sa bene che Stella ha familiari cui vuole molto bene, per esempio!
Avete costretto una madre a farsi da parte, a collaborare tanto da costringere sua figlia ad andare a casa di un uomo che ha problemi, ma nemmeno questo vi è bastato.
Magari chissà, noi non siamo intelligenti quanto lei.
Lei avrà sicuramente saputo che il padre fa le poste di fronte alla casa della madre, costretta a tenerele serrande abbassate per tutelarela propria intimità, ma quando lui corre a riferirglielo accusa la mamma di essere fuggita, senza accertarsi della reale situazione prima di dire cose non vere in un momento così delicato. Ma d’altra parte a lei la mamma di Stella non piace, questo si è capito: nel suo ruolo non dovrebbe essere “super partes” e perseguire unicamente il bene della bambina?
Il bene di Stella è restare a casa sua e non essere costretta con la forza a lasciare tutto per andare in casa famiglia fra persone sconosciute, lontana dalla madre, dalla sua comunità, dai suoi affetti, né può essere una soluzione quello che si è detto in tribunale “si può sempre fare una prova e mandare la bambina quattro giorni, una settimana in casa famiglia e, se poi sta male i giudici la riportano a casa”
A parte il fatto che storie così non si sono mai sentite e di solito i bambini restano anni in quei posti pur avendo madri amorevoli, posti per i quali un bambino vale 2000-3000 euro al mese. E poi scusate se gridiamo che Stella NON E’ UNA CAVIA
Da cittadini poi riteniamo inaccettabile il corollario genitore violento sospensione/revoca della responsabilità genitoriale ad entrambi… ma che follia è!
Non le viene in mente, tutrice, che questa madre, sanissima, amorevole ed educata stia lottando a denti stretti per tutelare la figlia e farla vivere bene ?
Il Condominio di Monteverde chiede che Stella non sia forzata a fare nulla né traumatizzata (non siamo noi a traumatizzarla come lei ha fatto intendere, con noi gioca, ci abbraccia, ci regala i disegni, Lei invece la spaventa e la traumatizza come quando è venuta con 4 persone e poi con 15 persone per portarla via contro la sua volontà).
Lo ripetiamo, siamo una comunità semplice di persone rispettabili, professori, casalinghe, pensionati, medici, professionisti, tra noi ci sono anche avvocati e psicologi, non possiamo essere tutti matti, che dice? E non è vero che abbiamo creato disordini, da cittadini, abbiamo chiesto perché voleva portare via una bambina piccola che abbiamo visto crescere ed essere accudita ed amata dalla mamma e siamo testimoni anche altre cose. Ma lei, avvocato-tutrice, sceglie di non ascoltare una madre, di non ascoltare una bambina, di non ascoltare una intera comunità, di non leggere pareri medici sulle sindromi gravi che affliggono Stella quindi qualche dubbio ci viene!
Perché ha chiesto di fare intrusione con abbattimento ostacoli a mezzo della forza pubblica contro un minore?!! Umanamente ma anche per legge non ci sembra stia curando gli interessi della piccola né della madre né della comunità che tutta inorridisce di fronte a questo e al soggiorno ad una piccola di 5 anni in una casa famiglia dicendole che si sta bene e si va sui pattini e in bicicletta: Stella va in bicicletta qua nel cortile di casa sua, sorride, si diverte ed è serena.
Questa comunità, Il Condominio di Monteverde, è veramente e profondamente indignata e preoccupata e chiede una profonda riflessione prima che sia troppo tardi.
Non fateci perdere ogni fiducia nella giustizia: Stella non ha colpe, lasciatela continuare a vivere nella sua casa e tra i suoi affetti. Tra i suoi affetti ci siamo e ci saremo sempre anche noi tutti.
I Condomini di Monteverde
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