In manicomio un’ammalata mi appioppò un sonoro ceffone.
Il mio primo istinto fu quello di renderglielo. Ma poi presi quella vecchia mano e la baciai. la vecchia si mise a piangere. “Tu sei mia figlia”, mi disse.
E allora capi cosa aveva significato quel gesto di violenza. Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini.
A. Merini
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