In altri termini: diritto sì, ma quale? Quello fatto di proclamazioni sognanti, di stendardi agitati ai discorsi d’inaugurazione, di sdegno nelle assise internazionali?  Di slogan ostentati nei primi articoli di ogni legge-quadro regionale?

In parte sì, anche questo è utile alla causa. Fissa una serie di paletti, registra l’emersione di nuove sfumature (pure i deboli hanno novità, tecnologie che li riguardano, miti cangianti, avvicendamenti, norme d’emergenza, farmaci che vanno e vengono, vite che se non si spengono si allungano). Rinsalda – con la continuità – il rango delle vecchie prescrizioni.

Però non soltanto questo. E, prima di ogni altra cosa, quello che si è cominciato a denominare, dagli anni ’70 in poi, il “territorio” – che potrebbe chiamarsi oggi organizzazione intrecciata, cascami del Welfare State, funzionamento quotidiano, effettività. Con le varie sfaccettature immaginabili. Le nervature amministrative, le scuole di formazione degli operatori, le strutture intermedie; la sensibilità e il realismo dei giudici, degli uffici del lavoro, le sinergie del volontariato. La collaborazione fra uffici pubblici, il bando a mille rivalità, sospettosità, in-comunicazioni.

I soldi, certamente. Ma anche la fine di troppi sprechi, dovuti a mere sovrapposizioni di competenze. E poi, day hospital, teatrini, appalti preferenziali (qua sì); laboratori artigianali, scuole di riqualificazione, cooperative sociali. Cucine, assemblee, mini-editorie, piccoli stipendi; padiglioni lindi, feste, teledrin, vigili di quartiere.

Soprattutto assistenti sociali che giorno per giorno (per i deboli che non possono recarsi nei Centri) entrino discretamente nelle case “difficili”, sorveglino gli inizi del male;   assumano  informazioni e  comunichino notizie – verticalmente,  orizzontalmente –  accertando eventuali aggravamenti, focolai  imprevisti, doppi legami.

E, per chiunque sia al potere, mai dimenticare che quanto più tutto funziona, tanto più le cose rischiano di precipitare, ogni sei mesi, ogni anno. Sapere che da qualche parte occorrerà fare in modo di rinsanguarlo, e che questa necessità si presenterà di continuo.  

Per chi queste cose deve studiarle, poi, lo stesso. Raccolte di leggi, beninteso, ma anche il resto. Le statistiche della circoscrizione, l’ampiezza delle isole pedonali, i bilanci del Comune, l’organizzazione dei trasporti; la qualità del verde pubblico, gli orari degli asili nido, l’officina per la  riparazione delle carrozzelle.

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