*  MISSION  DI ‘DIRITTI IN MOVIMENTO’ – ‘Dm’ è  un progetto volto a  rimettere il ‘diritto civile’ al centro degli interessi, della discussione politica, del metodo di lavoro: l’obiettivo è analizzare la frontiera  dei diritti soggettivi, nonchè quella dei danni alla persona,  secondo un taglio ispirato alla franchezza, al realismo: con particolare attenzione per i motivi della quotidianità, dell’effettività.  In gioco c’è la ‘qualità di vita’ di ‘ciascuno di loro’, di ‘ognuno di  noi’: casa, lavoro, affetti,  reddito, territorio, pensione, salute, risarcimento,  assistenza, scuola, cultura, servizi, ambiente, tempo libero.

* INTERDISCIPLINARITÀ – Non solo giuristi: anche  psichiatri, insegnanti, funzionari, medici, giornalisti, pisicologi, commercianti, pensionati, imprenditori, artisti, assistenti sociali, referenti di associazioni, sociologi, architetti, ingegneri, informatici, commercialisti, religiosi, gente di spettacolo,  infermieri,  amministratori pubblici, persone qualsiasi  e così via.

*  DNA APARTITICO DEL NOSTRO MOVIMENTO –  ‘Dm’ non è legato ad alcun partito. I suoi valori  di riferimento sono quelli della Costituzione italiana e delle grandi Dichiarazioni internazionali. Solidarietà umana, coraggio, tolleranza nel confronto, rigore morale, impegno critico, ascolto, mitezza negli approcci.

*  PAGINA  FACEBOOK REGIONALE  DI ‘DIRITTI IN MOVIMENTO’ – Si tratta di una pagina da affidare, contesto per contesto,  a  una  ‘squadra redazionale specifica’, sotto la guida del  Coordinamento regionale, con la collaborazione dei singoli coordinatori cittadini.  Va alimentata quotidianamente. Copertina da rinnovare spesso,  foto dei collaboratori, segnalazione di  incontri, notizie di convegni, appuntamenti, mostre, concerti. Interviste a personaggi locali, lavoro di sentinella circa  i  soprusi e  le storture nel territorio, storie locali  di vita vissuta, boccate di ossigeno. Flash critici su problematiche legislative, professionali, giudiziali, amministrative di rilievo locale o anche nazionale, e così via. Controllo che il dialogo coi lettori non trascenda mai, che non calpesti almeno il codice penale. Per questioni e difficoltà tecniche sentire Carol  Comand, caroldovesei@libero.it

*  LEGISLAZIONE  REGIONALE, PROGETTI – Molti fra i diritti civili dei fragili, per  camminare, necessitano delle gambe di una rete pubblicistico-servizievole, validamente istituita a monte. Le leggi regionali sono spesso fondamentali come apporto.  L’amministrazione di sostegno costituisce un esempio significativo; eppure oggi  in molte Regioni una legge regionale in argomento manca addirittura. E ci sono poi tutte le altre provincie  istituzionali-sofferenziali da monitorare e  presidiare; sanità, vittime,  famiglia, indigenza, disabilità, carcere,  dipendenze, bambini, anziani, bullismo, omofobia, razzismo, case di riposo, animali, e così via. ‘Dm’ dovrà con passione ed energia fare la sua parte: pungoli alla Regione, stimoli, contestazioni, tallonamenti, spinte ideali, consigli,  insistenze, critiche robuste, segnalazioni, ammonimenti.  Un ‘cane mastino’, che sa abbaiare,  incalzare   e  mordere … figurativamente.

*  LIVELLO COMUNALE  di Dm – Ogni “movimentista” cercherà di contattare e animare, appena possibile,    gli Assessorati che sono coinvolti nelle Politiche sociali del proprio Comune,  ricordando  loro come le  buone  linee di gestione,  per l’universo della vulnerabilità/rischiosità,   comportino  necessariamente un percorso  complesso, articolato  in più momenti, persona per persona;  (1)   ‘Presa  in  carico’ appunto a livello comunale (come ente aggregatore/organizzatore  di tutte le autorità metropolitane, pubbliche e private, di ogni  risorsa, associazione, agenzia, centro sociale, etc.), almeno relativamente ai  soggetti fragili di una certa gravità, in prospettiva per tutti quanti;   (2) Concezione laico-esistenziale della ‘Salute’, quale realtà non prettamente medicalistica, intesa come benessere individuale, collettivo; (3) Nozione non commiseratoria bensì promozionale, affluente, edificante, della Fragilità e della Risocializzazione; (4)  ‘Progetto di vita’ / Identikit pulsionale-dinamico, balsamo  e  lievito  di accompagnamento per l’interessato; (5)  ‘Negoziazione-Consenso’ come passaggio secolarizzato, centrale nella manovra di rilancio, di alleanza operativa e costruttiva, che lega  orientativamente  fra  loro tutti gli stipulanti; (6)      Eventuale  introduzione nel caso   dell’ ‘Amministrazione di sostegno’, apertura di sportelli allora, formazione, collaborazione col G.Tutelare, rassicurazioni,  propaganda di un’immagine buona, aiuto concreto agli amministratori di sostegno;  (7)   Da parte della  persona fragile ‘a rischio’ >>> assunzione di forte auto-responsabilità, impegno a guarire, svolta, orgoglio rinascimentale, luce,  rispetto, serietà di agenda, rigore quotidiano,    coerenza e fiducia. 

*  PROFILO ESUSTENZIALE DI VITA –  Rappresenta il nucleo semantico-concettuale, la ragion d’essere  di officina,   per il nostro   Movimento.   Dare risposta alle necessità e ai desideri, magari inconfessati, viscerali,  profondi, di una creatura con seri deficit,  priva del focolare domestico; consentire all’interessato di  fruire (pur dopo il venir meno dell’architrave familiare)  di cure e  atmosfere modellate sull’attuazione effettiva dei suoi sogni, sul presidio  attento delle sue esigenze. L’obiettivo immediato sarà, al riguardo,  persuadere quanto prima  i singoli Comuni ad avviare  e far funzionare  il ‘Registro municipale  per i Profili di vita’,  secondo  l’esempio-modello già  inaugurato da Reggio Emilia. 

*  ORGANIZZAZIONE DI EVENTI  CULTURALI – Importante, per Dm, promuovere in loco  (sulle  diverse  voci dell’esclusione sociale, del “non farcela”, del danno, su tutti i nostri temi insomma)  convegni e seminari, tavole rotonde, linee di ricerca, mostre, e perché no  spettacoli, occasioni di incontro, presentazione di libri; promuovere momenti di discussione con le Università, con la Pubblica Amministrazione, con il terzo settore, con le famiglie, col volontariato.

*  COLLABORAZIONE CON OGNI RISORSA e FILAMENTO  “DEBOLOLOGICO” LOCALE  – Tutto ciò che è vivo e battagliero, autentico, nobile,  fragrante,  in  quella certa città e dintorni;  tutto ciò che sia schierato dalla parte degli  ultimi o dei penultimi, delle vittime, che sia rappresentativo di interessi meritevoli-altruistici-affluenti, ben organizzato a livello associativo, collettivo o personale, territorio per territorio:  tutto  questo andrà  bene,  per noi di Dm,  come alleato, come ispiratore, come compagno di strada, di tandem  e di battaglia.

* SEGNALAZIONE DI SOPRUSI E DISFUNZIONI  TERRITORIALI,  NELLE NOSTRE PAGINE FB –  Scuole pericolanti, danneggiati e maltrattati vari, Centri di salute mentale che non fanno abbastanza, Consumatori presi in giro, Ospedali in tilt, Sindaci indifferenti ai disguidi, Case di riposo in cui si legano gli ospiti,  Devastazioni ambientali, Asili o nidi malconci, Badanti che approfittano della situazione, Abbandoni istituzionali,   Barriere architettoniche assurde, Fabbriche che inquinano in modo spropositato, Ruberie, Nepotismi,   Servizi sociali neghittosi, Parchi con le siringhe, Carceri sovraffolate, Prepotenti di quartiere senza controllo  >>>  NO GRAZIE,  passeremo il tempo a dirlo, a scriverlo, a documentarlo, a ’denunciarlo’, pur con tutta la prudenza e positività necessaria.

* SEGNALAZIONE DI PRATICHE ESEMPLARI, RASSERENANTI  –– Parleremo anche di  chi, intorno a noi, fa  il proprio dovere, magari anche di più:  cioè dei  maestri che si prodigano, dei medici generosi, degli  assessori  lungimiranti, dei sacerdoti  limpidi e altruisti, dei protocolli coraggiosi, dei  nidi e crogioli fecondi, di tutto ciò che in quel certo contesto  emana efficienza, intelligenza, fierezza del  proprio lavoro, amore per il prossimo (fa ridere oggi questa parola?). 

*  INTERVENTI DIRETTI  DI AIUTO IN CASI SPECIFICI – Potrà capitare che il Movimento debba intervenire direttamente a tutela di vittime specifiche, le quali  si sono  lamentate esplicitamente con noi, o delle cui vicissitudini ci è giunta notizia. Volta per volta occorrerà saper trovare la strada più efficace, più tagliente, astuta, sapiente e  pragmatica.

*  DISINTERDICIAMO GLI ATTUALI INTERDETTI –  Battaglia di  civiltà questa, esemplare, paradigmatica:  in attesa di riuscire ad abrogare  l’interdizione, da parte del Parlamento  italiano,  riusciamo già oggi  a far  ‘disinterdire’ un interdetto ogni sei mesi,  in ciascuna regione,  Tribunale per Tribunale, prossimamente, ce la facciamo?

*  LABORATORIO PRATICO-TEORICO –  Lavorando (come Dm) sulle storie e sui casi singoli può capitarci, accadrà non di rado,  che si facciano delle scoperte:  utili per aprire strade nuove, inesplorate,   per l’intero diritto civile.  Ad es., fin dove giunge il diritto di  non soffrire?  Quali sono i puntelli e risvolti esistenziali del diritto alla salute?  A che gradino stanno arrivando i diritti degli animali?  Perché  è giusto che l’amministratore di sostegno risponda, in sostanza,  solo in caso di colpa grave? Quando si può parlare di un diritto alla ‘realizzazione personale’?  È  nelle piccole cucine che  nascono spesso  le grandi ricette, che si intravedono le praterie.  Se un ‘matto’ arreca un danno ad altri, è giusto che non paghi niente?  Uno che dentro di sé accusa  qualche ombra, uno che però funziona abbastanza, orbene, è ragionevole che possa fare testamento, decidere lui il da farsi col dentista, magari sposarsi, fare regali alla fanciulla che ama?  Davvero è il ‘consenso’ la chiave della nuova medicina/bioetica, o non lo è piuttosto la necessità che chi ha il potere, la scienza, l’autorità,  faccia sempre  LUI il proprio dovere?  Come assicurare, a chi sta morendo,  e vacilla un po’ con la testa, la possibilità (medicina  a parte) di  andarsene serenamente, chiudendo i conti con certe persone,  perdonando e facendosi perdonare, lasciando  i suoi beni a chi gli sta davvero a cuore?  ‘Capacità legale’, ‘capacità di intendere e volere’, vogliamo ancora usarle queste parole, servono tutt’oggi categorie del genere?

*  NUOVI LINGUAGGI –  Dovremo sempre (noi di Dm)   non scordare di domandarci verso che tipo di linguaggio si sta andando, si dovrebbe muovere,   in ambito ‘debolologico’. In che modo si esprimeva fino a ieri il legislatore, come invece tendiamo  a parlare   oggi;  quale lessico internazionale sta montando, fiorendo  (Onu, Europa); che terminologie usano attualmente i nuovi gruppi pensanti, gli interstizi, le eccellenze; quali sono i verbi e sostantivi delle discipline competenti,  i lemmi dei social emergenti, delle nicchie più creative. Chiedersi  ogni giorno cosa possono insegnare,   al mondo del diritto,   altri ambiti più divertenti, briosi: poesia, cinema, letteratura, arte,  musica,  teatro, filosofia, mondo “psi”, sociologia, economia, il resto dei comparti extragiuridici.


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