Perché lei ci ricorda, nella voce, la nostra mamma; perché si è stufi di essere soli al mondo, dopo tante scelte sbagliate – troppe feste natalizie passate nelle case altrui.

  Perché uno si accorge che quella con cui sta in coppia, Lina, non gli piace più; perché la nuova arrivata, Gioia, è così bella coi suoi occhi azzurri e i lunghi capelli biondi.   Perché vogliamo cambiare vita, e la fanciulla   in arrivo, Belinda, possiede le doti per indicarci la strada.

  Personalmente credo di appartenere a un’altra categoria, quella degli esseri che si ‘’accendono’’ perché vedono nelle pulsioni amorose – struggenti come sono – i soli grimaldelli in grado di rivelarci chi siamo, in profondità.

  Non tanto le emozioni in sé, pur fulgide, a decidere: lo scintillio dei suoi occhi verdi, mettiamo, la dolcezza dei modi coi neonati, leggere la poesia che ha appena scritto. 

 No, il fatto è che le emozioni ci aprono stanze, di noi stessi, che non conoscevamo: luoghi di cui ci viene rivelata l’esistenza – ne immaginavamo i contorni, l’accesso ci era rimasto sin qui precluso, ora cambia qualcosa.

Le fantasie segrete, una paura che non abbiamo più, certe predilezioni, i fantasmi in agguato, il bisogno di pace, le eredità casalinghe, una vocazione …

  E migliore come  psicanalista sarà l’amore infelice, talvolta, più che non quello corrisposto; più l’amore nascente che non quello dichiarato – scoprire chi siamo, sapere come e dove cercarci.