Dopo il tentativo andato a vuoto di prelevarla dalla sua abitazione, effettuato venerdì scorso, apprendiamo con stupore (notizia, resa pubblica dalla Garante nazionale per l’infanzia) che la tutrice, avvocata del foro di Roma, ha chiesto al giudice del procedimento di impartire gli ordini per abbattere gli ostacoli che si frappongono al prelevamento (alias, abbattere la porta di casa!). Riteniamo che questo accanimento contro una bambina di 5 anni, per di più portatrice di una malattia genetica rara, sia un orrore giuridico e sia contro una civiltà democratica che non infligge torture e traumi ai più deboli.
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