Riceviamo e pubblichiamo con piacere il contributo del Dottor Andrea Valdambrini del Centro interdisciplinare Scienze per la Pace – CISP, dell’Università di Pisa

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Viviamo un tempo attraversato da molteplici forme di violenza. Guerre e conflitti armati tornano a segnare il volto dell’Europa e del mondo; le disuguaglianze sociali generano tensioni e risentimenti; nelle relazioni quotidiane crescono gli episodi di aggressività e discriminazione. In questo scenario, la violenza rischia di diventare una presenza normalizzata, quasi inevitabile. L’idea che essa faccia parte della natura umana, che sia inscritta nel nostro codice biologico o nel destino delle società, si insinua nel linguaggio pubblico e nell’immaginario collettivo. Ma accettare questa visione significa rinunciare a un presupposto fondamentale del diritto e della convivenza civile: la possibilità di scegliere, di educare, di trasformare.

È proprio contro questa rassegnazione che nel 1989 l’UNESCO ha promosso la Dichiarazione di Siviglia sulla violenza, un documento elaborato da un gruppo internazionale di scienziati e ricercatori di diverse discipline, con l’intento di smentire scientificamente le teorie che giustificano la violenza come biologicamente determinata. La Dichiarazione, approvata nel contesto del “Programma per la pace” dell’UNESCO, afferma con chiarezza che non esiste alcuna base genetica, neurofisiologica o evolutiva che renda inevitabile la guerra o la violenza. Al contrario, questi fenomeni sono frutto di scelte culturali, politiche, economiche: costruzioni sociali che possono essere modificate.

Questa posizione ha una portata etica e giuridica profonda. Se la violenza non è un destino naturale, allora ogni forma di sopraffazione rappresenta una violazione del diritto fondamentale alla vita, alla dignità e al pieno sviluppo della persona umana, principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e alla base delle costituzioni democratiche. Ogni atto di violenza, che sia interpersonale o istituzionale, mina il fondamento stesso del diritto come strumento di tutela dei più deboli e di regolazione pacifica dei conflitti.

Nel mondo attuale, segnato dal ritorno della guerra come strumento di politica internazionale e dal diffondersi dell’odio verbale e simbolico nei contesti digitali, la Dichiarazione di Siviglia conserva una straordinaria attualità. Essa ci ricorda che la violenza non è un fatto “naturale”, ma un problema culturale e politico, che chiama in causa la responsabilità collettiva. Anche per questo la sua lettura dovrebbe tornare al centro della riflessione giuridica e civile.

Riflettere sulla violenza, oggi, significa allora interrogarsi su come costruire strumenti giuridici, educativi e sociali capaci di prevenire, anziché solo punire. Significa pensare a un diritto che non si limiti a reagire alla violenza, ma che operi come antidoto culturale, promuovendo relazioni di rispetto, empatia e solidarietà.

La Dichiarazione di Siviglia si conclude con parole che conservano tutta la loro forza:

“Così come le guerre cominciano nella mente degli esseri umani, anche la pace comincia nella nostra mente. La stessa specie che ha inventato la guerra può inventare la pace.”

Queste parole ci richiamano a una responsabilità personale e collettiva. Ogni gesto di rispetto, ogni scelta di dialogo, ogni atto volto a tutelare la vita e la dignità umana contribuisce a costruire quella pace che nasce, prima di tutto, dal riconoscimento dell’altro. In un tempo in cui la violenza sembra dilagare, la voce della scienza, del diritto e della coscienza civile ci invita a non arrenderci all’idea che essa sia inevitabile.
La pace, come la giustizia, è una costruzione quotidiana. Ed è nelle nostre mani.

Riferimenti bibliografici

Il Seville Statement on Violence è stato adottato dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il 16 novembre 1989. Il testo della Dichiarazione di trova in: Adams David (ed.) 1991, The Seville Statement on Violence, UNESCO, Paris.

Il portale UNESCO (UNESDOC) offre la versione originale inglese: https://unesdoc.unesco.org/ark%3A/48223/pf0000094314?utm_source=chatgpt.com

Una versione in italiano è disponibile al seguente link: https://www.liber-rebil.it/wp-content/uploads/2011/09/dichiarazione-Siviglia.pdf.

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